Ottobre tempo di castagne, un frutto cui si fa molta festa e divenuto nel tempo costoso, soprattutto il prodotto italiano e la varietà detta “marrone”.
E' un dolce, nemmeno così tanto dolce alla fine, che nelle case dei nostri nonni inaugurava la stagione autunnale. Quando iniziava il freddo mio nonno accendeva la stufa e mentre "si desinava" faceva cuocere il suo prelibato castagnaccio.
Per chi è vissuto anni fa nelle zone appenniniche e pedi-appenniniche, la castagna era il pane quotidiano, detto appunto il pane dei poveri. Il castagnaccio è conosciuto in Toscana, a seconda delle zone, con nomi diversi:“baldino” è detto nella zona di Arezzo, “ghirighìo” lo chiamano nelle campagne fiorentine mentre a Livorno “toppone”, denso e spesso , ma poco apprezzato proprio per questo motivo, come il nome stesso lascia intendere!
Il grande Artusi lo annovera tra i suoi “Tramessi” con il nome di migliaccio. La ricetta 240 infatti riporta la dicitura “Migliaccio di farina dolce volgarmente castagnaccio”.
Oggi al povero castagnaccio, povero perché piatto povero per i poveri, sono state dedicate varie sagre ed ha arricchito molto i suoi ingredienti che ai tempi delle origini erano farina dolce, sale, olio, acqua.
Mettete l'uvetta nell'acqua tiepida a rinvenire.
Impastate la farina di castagne con l'acqua, aggiungete 4 cucchiai d'olio, lo zucchero e il sale e mescolate facendo attenzione che non si formino dei grumi.
Ungete una tortiera bassa e mette questa pastella sul fondo aggiungendo sopra i pinoli, le noci, l'uvetta che avrete tolto dall'acqua, qualche rametto di rosmarino e altri due cucchiai di olio.
Mettete il vostro composto a cuocere in forno a 200 °C fino a che non si sarà formata una crosta croccante e dorata.
Gustate il vostro castagnaccio sia caldo che freddo.
Come si dice in Toscana..."il migliaccio è bòno caldo e diaccio!"
Ingredienti
Istruzioni
Mettete l'uvetta nell'acqua tiepida a rinvenire.
Impastate la farina di castagne con l'acqua, aggiungete 4 cucchiai d'olio, lo zucchero e il sale e mescolate facendo attenzione che non si formino dei grumi.
Ungete una tortiera bassa e mette questa pastella sul fondo aggiungendo sopra i pinoli, le noci, l'uvetta che avrete tolto dall'acqua, qualche rametto di rosmarino e altri due cucchiai di olio.
Mettete il vostro composto a cuocere in forno a 200 °C fino a che non si sarà formata una crosta croccante e dorata.
Gustate il vostro castagnaccio sia caldo che freddo.
Come si dice in Toscana..."il migliaccio è bòno caldo e diaccio!"
Notes